lunedì 10 novembre 2014

La Catalogna vota per l’indipendenza! Il conflitto tra “Stato” spagnolo e “Nazione” catalana diviene caldo!

foto Ansa


Il 23 gennaio 2013, il Parlamento della Catalogna votò con 85 voti favorevoli, 41 contrari e 2 astensioni la "Dichiarazione di Sovranità e del diritto di decidere del popolo della Catalogna". Tale diritto è fondato sui principi di sovranità, legittimità democratica, trasparenza, dialogo, coesione sociale, europeismo, legalità, ruolo principale del parlamento e partecipazione condivisa.

In data 8 maggio 2013, l’omologo della nostra “consulta” a Madrid bocciava la dichiarazione di Sovranità Nazionale della Catalogna. L’istanza di indipendenza veniva comunque subito riproposta al governo centrale madrileno dalla Mesa del Parlament de Catalunya, che con tale atto alzava il livello del conflitto politico-sociale-istituzionale, affermando che la "Dichiarazione di sovranità nazionale" restava comunque vigente, perché espressa dal Parlamento della Catalogna e come tale non annullabile, fino a controprova.

Artur Mas al voto - foto Ansa
Il 12 dicembre 2013, in conferenza stampa presso il Palau de la Generalitat de Catalunya, il Governo di Catalogna rappresentato da Artur Mas, annunciò data e contenuti dei quesiti referendari.

L’8 aprile 2014, il Parlamento spagnolo respinse a larga maggioranza la richiesta referendaria.

Il 23 aprile il Presidente Catalano annunciava che, nonostante tutto, un referendum conoscitivo sugli intenti si sarebbe tenuto il 9 novembre 2014, anche senza riconoscimento ufficiale dei risultati da parte del governo centrale di Madrid. I quesiti del referendum erano due: il primo riguardava l'ipotesi di dare alla Catalogna lo “status” di nazione, il secondo se concederle l'indipendenza.

Il risultato della consultazione è oggi chiaro: i Catalani vogliono l'indipendenza.  Se le analisi del governo centrale madrileno sono basate su ipotesi di partecipazione esclusiva da parte dei militanti indipendentisti, il dato incontrovertibile resta quello di una schiacciante vittoria del voto democratico a favore dell'indipendenza con una prevalenza maggiore del 80%.  Una vera democrazia si deve interrogare sul dato e chiedersi se non sia necessario per essere considerata tale chiamare in maniera ufficiale alle urne tutti i catalani, al fine di garantire il diritto di autodeterminazione dei popoli.

Più prima che poi anche i nostri popoli, attualmente governati dal tricolore con radici sabaude, potranno esprimersi sull'assetto istituzionale futuro dei nostri territori, avvalendosi del diritto all'autodeterminazione riconosciuto dalle Nazioni Unite. E quando la nostra gente avrà preso realmente coscienza e pretenderà di potersi esprimere democraticamente sul proprio futuro, i venditori di fumo nordisti, alla Matteo Salvini, mascherati da amici del Sud, saranno spazzati via.