giovedì 8 maggio 2014

Calcio, violenza e discriminazione: appello ai parlamentari

Lettera aperta ai Parlamentari Italiani e in particolare ai Parlamentari Meridionali

Oggetto:  Eventi accaduti il 3 maggio 2014 a Roma in occasione della finale di Coppa Italia 


Gli eventi che sono accaduti sabato 3 maggio 2014 in occasione della finale di Coppa Italia fra Fiorentina e Napoli disputata a Roma, hanno generato commenti frettolosi e fuorvianti alcuni dei quali, influenzati dalla mera appartenenza geografica dei protagonisti, sono stati posti alla base di una campagna denigratoria nei confronti di Napoli, dei napoletani e dei cittadini del Sud. Meraviglia soprattutto che i commenti siano stati espressi anche da autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, dei mass-media e della società civile in genere che avrebbero dovuto mostrare maggiore ponderatezza di giudizio.

I Meridionalisti Democratici, pertanto, ritengono fondamentale analizzare l’accaduto al fine di estrapolare in modo oggettivo i fatti dalle opinioni e dalle insinuazioni e/o supposizioni.

L’analisi dei fatti avvalorerà la riconosciuta civiltà del popolo e degli sportivi napoletani che nella circostanza non sono stati tutelati dalle autorità. Eloquente a riguardo il risalto dato al “colloquio” avvenuto sotto la curva dei tifosi partenopei rispetto al silenzio audio-video relativo alla analoga situazione verificatasi sotto la curva opposta.

Inoltre, i meridionalisti democratici coscienti che quanto successo a Roma non si limiti alla manifestazione sportiva, ma che abbia una dimensione ben più ampia che interessa i rapporti tra istituzioni e cittadini minando la credibilità e l’imparzialità delle prime, indispensabili basi per acquisire la fiducia del popolo, propongono le seguenti istanze:

Daniele De Santis, accusato di aver sparato
contro i tifosi napoletani, in una immagine
 dal suo profilo 
Facebook
1.  Al fine della corretta attribuzione delle responsabilità per il tentato omicidio del tifoso napoletano e per tutti gli altri eventi accaduti il 3 maggio 2014 a Roma.

Si chiede che sia istituita una commissione parlamentare che valuti analiticamente gli eventi susseguitisi in occasione della finale di Coppa Italia del 3 maggio 2014, includendo anche le disposizioni impartite dal Questore per l’ordinato svolgimento dell’evento, finalizzate alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, con particolare riferimento alle misure adottate nelle fasi antecedenti e successive all'incontro di calcio. L’esito dell’istruttoria della commissione deve essere reso pubblico, compatibilmente con le esigenze di riservatezza connesse al procedimento penale in corso.



2.  In merito alla strumentalizzazione degli eventi a danno dell’immagine dei tifosi napoletani:

a.  Si chiede che la commissione vigilanza RAI stili un documento riepilogativo di tutti gli interventi dei cronisti delle testate della RAI effettuati dall'arrivo dei tifosi nei pressi dello stadio e quelli successivi fino al 10 maggio 2014.  Tutti gli interventi devono essere documentati nel rapporto che la commissione di vigilanza dovrà rendere pubblico, anche in formato audiovisivo in Internet. Ciò evidenzierà l’esistenza di un rapporto causa-effetto fra le notizie e i commenti divulgati dalla RAI e la campagna denigratoria attuata nei confronti del Napoli, dei suoi tifosi, della città di Napoli, dei napoletani in genere, avviata durante lo svolgimento della partita e continuata dopo.

b. Si chiede che una commissione indipendente nominata dal Parlamento rediga un rapporto dettagliato degli eventi di discriminazione territoriale avvenuti nei confronti della società calcio Napoli e dei suoi tifosi, di Napoli e dei suoi cittadini, così come nei confronti dei meridionali in genere, nell'arco degli ultimi 3 anni negli stadi italiani, indipendentemente se fosse il Napoli una delle squadre in campo. La commissione dovrà evidenziare sia i casi in cui siano stati adottati dei provvedimenti da parte degli organi preposti della FIGC sia i casi in cui non siano state adottate misure per combattere e punire tali comportamenti. Tale documento dovrà essere reso pubblico.


3.  Allo scopo di porre fine agli episodi di violenza, discriminazione territoriale, razzismo ed ogni altra espressione di inciviltà che non appartiene alla sana cultura sportiva:

Si chiede che sia predisposta una proposta di legge che obblighi le società sportive per i prossimi tre anni a favorire la cultura dell'accoglienza nei confronti dei tifosi ospiti attraverso iniziative specifiche finanziate dalle società stesse in coordinamento con le istituzioni locali. Questa proposta di legge deve essere la base di un profondo cambiamento del paradigma ora dominante nel mondo del calcio, basato sull'odio degli "avversari" in generale e in particolare nei confronti dei meridionali.

L'ispettore capo, Filippo Raciti ucciso durante
gli scontri in occasione della partita
Catania -Palermo il 2 febbraio 2007
Allo stesso tempo le società sportive coadiuvate dai rappresentanti delle Istituzioni dovranno stimolare i tifosi al rispetto delle forze dell’ordine e del personale preposto ai servizi negli stadi, creando la sinergia necessaria a isolare in modo netto qualsiasi tentativo di utilizzare una competizione sportiva per fomentare disordini dove far proliferare la cultura dell’illegalità. Gli stadi devono divenire luoghi di spettacolo sportivo per le famiglie, dove l’amore per la propria squadra e il gioioso sostegno non dovranno mai degenerare in atti d’inaudita intolleranza e violenza nei confronti di altre persone oppure in atti di vandalismo su beni pubblici e privati.

Gli eventi del 3 maggio non rappresentano solo un ulteriore esempio di manipolazione della realtà strumentale alla diffusione di uno stereotipo di meridionale che viene utilizzato per denigrare un popolo che cerca di liberarsi da un giogo impostogli 150 anni or sono, ma è anche un ennesimo atto di svilimento dell’autorità statale costituita che viene sfidata e purtroppo vinta mentre cerca vanamente di proteggere i suoi cittadini che sfiduciati non confidano più in essa.



Appurare la verità e renderla pubblica è l’unico mezzo possibile per ricostruire la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. Soprattutto per questo la campagna denigratoria contro Napoli e i napoletani, la società calcio Napoli e i tifosi del Napoli non può essere lasciata senza una risposta civile, democratica, per la vittoria della non-violenza, per l’evoluzione e sviluppo della tolleranza e della solidarietà fra le persone, perché se così non fosse, tutti gli sportivi, tutti i cittadini sarebbero i veri sconfitti.

Il nostro pensiero va ai due tifosi napoletani rimasti gravemente feriti, Ciro Esposito e Gennaro Fioretti, e ai loro familiari, la nostra solidarietà va alla vedova e ai familiari dell’ispettore capo Filippo Raciti, il nostro commosso ricordo va alle vittime dell’Heysel, il nostro rispetto e il nostro sostegno vanno a chi opera nelle istituzioni affinché gli eventi sportivi e il calcio in particolare non siano più causa di lutto e dolore.

Il Presidente
Dott. Domenico Capobianco