Il Governatore
Stefano Caldoro ha pubblicamente chiesto l’intervento del governo
per risolvere il problema delle bonifiche in Campania ed in
particolare nell'area compresa tra Giugliano, Acerra e Caivano “la
terra dei fuochi”.
Mappa della cosidetta "Terra dei fuochi" |
Secondo Caldoro si
tratta di una emergenza nazionale da intervento immediato. Egli
sostiene che la Regione e gli enti locali hanno già fatto tanto ed
ora tocca alle istituzioni nazionali.
Di fronte a queste
affermazioni non possiamo far altro che rappresentare il nostro
sdegno, visto che come riconosce lo stesso Caldoro la Campania è
stata stuprata da 30 anni di malaffare e camorra che hanno trasferito
illecitamente nei nostri territori rifiuti tossici e pericolosi
provenienti dal Nord Italia, dalla Francia e dalla Germania. In tutto
questo gioco sporco di denaro e che ha seminato una quantità di
veleni enorme nelle nostre terre e nelle nostre acque, la politica
locale e regionale c’è entrata e come, attraverso le sue
collusioni con la camorra, il silenzio, l’incapacità di prendere
decisioni ecosostenibili sul da farsi, anche nella gestione ordinaria
dei rifiuti.
Sino al 2009 la
Campania vantava il triste primato dell’otto percento in raccolta
differenziata, perché’ si preferiva per meri interessi economici
pensare a costruire inceneritori, costruiti e gestiti dai soliti noti
ed il cui residuo finale, nonché i filtri comunque vanno smaltiti.
Sito di stoccaggio delle "Eco balle" di Taverna del Re |
Lo stesso tentativo
di realizzazione di un nuovo inceneritore a Giugliano ove distruggere
tutto il “tale e quale” attualmente stoccato nelle “ecoballe”
di Taverna del Re e della ex Resit è un pensiero folle, visti i
continui ritrovamenti di sostanze tossiche, pericolose e nocive all'interno di questi siti -- sostanze cancerogene e mutagene che
certamente non vanno incenerite. A Napoli e Giugliano si è
manifestato duramente contro questa “folle decisione”, ma le
istituzioni vogliono andare avanti per la loro strada sempre e solo
nella logica dell’interesse di pochi.
Per noi
Meridionalisti Democratici è fondamentale mirare al “rifiuto
residuo zero”, attraverso la raccolta differenziata, l’apertura
di centri di compostaggio per la frazione umida, di fabbriche per il
riciclo della plastica, del vetro, dell’alluminio. Relativamente ai
“veleni” che l’intera classe politica ci ha regalato dalla metà
degli anni 90 ad oggi, con il relativo carico di morte, vogliamo che
questi siano rimossi totalmente. Non ci possiamo accontentare e non
dobbiamo pensare possibile far dichiarare quei terreni non
bonificabili, perché’ ciò non è vero, ma costa. Vogliamo che le
bonifiche partano subito e che siano affidate ad aziende locali
certificate e che diano occupazione a lavoratori del territorio. Non
vogliamo altre Jacorossi o Recam, oggi Astir, aziende carrozzone che
hanno solo intascato soldi pubblici senza mai bonificare nulla. La
vera emergenza nazionale è la classe politica corrotta e collusa che
dopo aver partecipato attivamente all'avvelenamento del territorio,
ora vede nel business delle bonifiche e dell’incenerimento
un’ulteriore possibilità di arricchimento.
--Nicola Olivieri