domenica 24 febbraio 2013

La lotta dei lavoratori del Pastificio Amato


di Sabrina Carolina Creuso

Una realtà industriale sorta nel 1868, il pastificio Antonio Amato e figli, per anni fiore all'occhiello della pulsante economia salernitana, è andata in crack finanziario. Gli arresti di amministratore delegato e politici locali per reato fallimentare di natura “distruttiva e dissipativa”, congiuntamente allo scandalo MPS a tale realtà industriale correlato, stanno a testimoniare che il Sud continua ad essere preda di fatti speculativi e di una precisa volontà politica di delocalizzazione della produzione industriale verso il nord del paese o comunque in altri territori (vedasi Selex, Alenia, Ilva, Fincantieri, Fiat). Il Sud vede privarsi di qualsiasi intervento autonomo di investimento e le piccole e medie imprese falliscono. Anche in questo caso non si tratta semplicemente di colmare lo svantaggio territoriale, ma piuttosto di dare voce ad un indotto di centinaia di migliaia di operai che perdono il posto di lavoro.

venerdì 22 febbraio 2013

Meridionalisti Democratici : A Napoli, nuova Sezione Arenella Vomero

Ufficio di Presidenza


Apertura nuova sezione. 

A nome del Presidente dei Meridionalisti Democratici, Dott. Domenico Capobianco, del Coordinatore Regionale Campania, Dott. Alessandro Citarella, abbiamo il piacere di informarvi dell'apertura della nuova sezione di Napoli - Arenella Vomero, ecco di seguito i contatti:

MERIDIONALISTI DEMOCRATICI Sez. arenella Vomero

giovedì 21 febbraio 2013

Come abbattere il debito pubblico . . . senza togliere ai cittadini per dare alle banche.


La professoressa Gabriella Bianchini della Sapienza di Roma propone l’emissione da parte dello Stato Italiano di Buoni del Tesoro Circolanti Italiani (BTCI) per abbattere il debito pubblico italiano senza dover emettere normali Buoni del Tesoro che invece comportano il pagamento di interessi sempre più elevati (che nel 2012 hanno raggiunto 80 miliardi di interessi) che finiscono per aumentare il debito pubblico.

La proposta della prof. Bianchini è interessante perché permetterebbe allo Stato italiano di mettere in circolo dei BTCI che praticamente sarebbero equivalenti alla moneta cartacea emessa dalla Banca Centrale Europea, ovvero l’Euro. 

mercoledì 20 febbraio 2013

PDL, da sempre alleato della Lega contro il Sud


Una costante nel panorama politico italiano dal 1994 a oggi è l’alleanza fra la Lega Nord e le diverse formazioni capeggiate da Silvio Berlusconi in questo arco temporale. Con l’eccezione dello scontro fra la Lega e il “cavaliere” che portò alla caduta del primo governo Berlusconi nel gennaio 1995 e la decisione della Lega di non appoggiare il Governo Monti nel novembre 2011, sostenuto invece dal Popolo delle Libertà, l’intesa fra i leghisti e il “cavaliere” è stata virtualmente perfetta. La presenza della Lega Nord nei quattro governi Berlusconi è stata ininterrotta ed ha permesso a Bossi e compari di bloccare qualsiasi iniziativa a favore dei nostri territori, ostacolando anche i progetti dell’Unione Europea che prevedevano il cofinanziamento da parte del governo italiano.

Berlusconi e la Lega hanno governato l’Italia per 8 degli ultimi 11 anni, ed in due occasioni, con il Berlusconi II (dal giugno 2001 all’aprile 2005) e il Berlusconi IV (dal maggio 2008 al novembre 2011), hanno potuto governare liberamente per periodi relativamente lunghi, (tre anni e dieci mesi nel primo caso e tre anni e sei mesi nel secondo), con maggioranze

domenica 17 febbraio 2013

Meridionalisti Democratici : Nuova Sezione di Castel San Giorgio (Sa)


Ufficio di Presidenza

Siamo nuovamente ad informarvi dell'apertura di una nuova sezione del nostro partito. A nome del Presidente dei Meridionalisti Democratici, Dott. Domenico Capobianco, del Coordinatore Regionale Campania, Dott. Alessandro Citarella e del Segretario Provinciale di Salerno, Avv. Guglielmo Grieco, abbiamo il piacere di informarvi dell'apertura della nuova sezione di Castel San Giorgio (Sa), ecco di seguito i contatti:

Meridionalisti Democratici di Castel San Giorgio

sabato 16 febbraio 2013

Lo scandalo Monte dei Paschi di Siena coinvolge anche Salerno


Contribuì al crack della società salernitana “Pastificio Antonio Amato”


Il manifesto che annuncia il ritorno sul
mercato della Antonio Amato
lo scorso ottobre.
La campagna elettorale in corso sembrava essere destinata a procedere piuttosto piatta e senza grandi emozioni, con i leader delle diverse coalizioni intenti a dirsene di tutti i colori, a rinfacciarsi fatti ed omissioni, accuse di ogni genere.

Ad un tratto, quando tutto sembrava piuttosto scontato, spunta l’immancabile scandalo dell’ultimo momento.

A tenere banco, infatti, nelle ultime settimane è l’inchiesta giudiziaria riguardante i “derivati” e che vede coinvolti il noto istituito di credito Monte dei Paschi di Siena e il suo presidente Giuseppe Mussari.

Fino a qui sembra la solita chicca che spunta fuori dal cilindro ad usum Delphini per colpire l’avversario politico (Come mai solo ora? Cosa c’è sotto veramente?), ma sembra che anche la città di Salerno sia stata interessata dalle ultime vicende giudiziarie del noto istituto bancario senese.

PD: un programma senza il Sud


Il Partito Democratico (PD) nella fase finale della campagna elettorale sta utilizzando più spesso le parole “Sud” e “Mezzogiorno”.  Purtroppo, all'uso di queste parole da parte del PD non corrisponde un programma politico d’intervento che miri al riequilibrio fra i diversi territori governati dallo Stato italiano.  E’ fondamentale notare che l’unico politico del PD che abbia effettivamente proposto e fatto cose per il Mezzogiorno negli ultimi decenni, il torinese Fabrizio Barca, ministro per la coesione territoriale dell’uscente del Governo Monti, non è un candidato in nessuna delle liste del PD.  La candidatura di Barca nei collegi elettorali del Sud avrebbe avuto un senso e sarebbe stato un messaggio chiaro rispetto alla volontà del PD di dire “qualcosa di meridionale”.  Invece, le liste dei collegi elettorali del Sud sono state riempite addirittura con candidati del Centro-Nord.

giovedì 14 febbraio 2013

VOCI MERIDIONALISTE: (Gigi Di Fiore) Gaeta 152 anni fa, la fine delle Due Sicilie e le 2 rievocazioni di associazioni e storici

E' un luogo simbolico per la storia del Mezzogiorno. Ogni anno, a Gaeta, si riuniscono associazioni e cultori di storia, a ricordare che, in quella città (oggi nel Lazio, ma 152 anni nel regno delle Due Sicilie), la storia secolare del Sud autonomo divenne storia d'Italia.

L'assedio di Gaeta, tre mesi con oltre mille morti in divisa e centinaia di civili massacrati dalle bombe. Italiani contro italiani, due eserciti regolari contrapposti: quello piemontese del re Vittorio Emanuele II e quello delle Due Sicilie del re Francesco II cugino del primo. Oltre 55mila granate furono scaricate sulla piazzaforte, che rispose con 35250 colpi. Dodicimila irriducibili in divisa pensarono che il loro giuramento fosse a Francesco II di Borbone e che la loro vera patria fosse quella delle sei regioni peninsulari del sud più la Sicilia. Contro di loro, ad assediarli, trentamila militari dell'esercito ancora sardo-piemontese.

continua a leggere sul blog di Gigi Di Fiore

martedì 12 febbraio 2013

Voto meridionale alla Lista Monti? No grazie!


Nel caso del primo ministro uscente Mario Monti e della sua coalizione, è possibile sviluppare un’opinione meridionalista rispetto al voto per le prossime elezioni analizzando non solo quello che propone per il Sud nel suo programma elettorale, ma anche cosa abbia fatto il suo governo negli ultimi quindici mesi nei confronti dei nostri territori.  Nell'analisi è anche utile esaminare che cosa ha proposto e messo in atto il Governo Monti rispetto alle classi meno abbienti, ai disoccupati, ai lavoratori, fra cui si contano anche molti nostri emigrati al Nord.

Dall'analisi emerge che l’azione del governo Monti è stata deleteria per quanto riguarda i settori della Sanità, del Lavoro, dell’Ambiente, dei Trasporti, delle Infrastrutture, del Welfare, delle Pensioni, del Diritto allo studio, del Programmi scolastici, dei Tributi, e del Patrimonio artistico.  Con qualche eccezione inerente al pregevole lavoro svolto dal ministro per la coesione sociale, Fabrizio Barca, il governo Monti ha ignorato l’esistenza del Sud.  E’ sintomatico notare che il ministro Barca non abbia seguito Monti nell’avventura politica e che nessun partito o coalizione lo abbia voluto o convinto ad entrare in una delle “cordate” per la nuova legislatura.

Esaminiamo cosa ha fatto il governo Monti nei diversi settori.

sabato 9 febbraio 2013

La spending review peggiora ulteriormente la sanità nel Sud





L'ospedale Antonio Cardarelli, Napoli, il più grande ospedale
del Sud, in profonda crisi e con reparti chiusi.
Sanità sempre più strozzata da tagli e risparmi. Le misure di revisione della spesa pubblica, che sulla carta dovrebbero far risparmiare diversi miliardi al Servizio sanitario nazionale, stanno mettendo a dura prova il sistema. Dal taglio dell'acqua per i ricoverati alla somministrazione di farmaci con il contagocce; dalla carenza di protesi a quella di garze o aghi, cominciano a vedersi gli effetti - negativi - della spending review. E' il quadro che emerge dalle testimonianze di medici e associazioni di cittadini raccolte, da Nord a Sud del Paese, dall'Adnkronos Salute. Perché sono proprio loro, i camici bianchi e i pazienti, i primi a pagare il conto della spending reviewlegge che impone alle ASL di tagliare del 5% i contratti di fornitura che vanno dai servizi di lavanderia e mensa ai dispositivi medici di alto valore tecnologico come stent o protesi.

"La spending review? Si fa sentire eccome", al Cardarelli di Napoli mancano i guanti, gli stick per la glicemia e anche alcune classi di farmaci. C'è poi una carenza cronica di protesi e scarseggiano i ferri chirurgici. Ma i problemi a Napoli non riguardano solo il Cardarelli. A inizio gennaio, all'ospedale San Giovanni Bosco sono addirittura mancate le garze. Questo ha spinto la direzione a stoppare gli interventi chirurgici, ad eccezione di quelli d'urgenza. Il direttore del Dipartimento assistenza ospedaliera dell'ASL Napoli 1, Rosario Lanzetta, ha poi spiegato che il disagio si è verificato per una "lungaggine" della gara di acquisto legata alla definizione dei quantitativi di queste speciali garze, usate nel corso degli interventi. Il caso ha comunque dell'incredibile, con la burocrazia che prevale sul diritto alla salute.

venerdì 8 febbraio 2013

Colpo di coda del Governo Monti contro gli studenti del Sud


Universitari di Palermo
I Meridionalisti Democratici -federalisti europei- ritengono che la proposta del Ministro Francesco Profumo di stabilire differenti parametri perl’assegnazione delle borse di studio universitarie in base alla zona geografica delle diverse università sia un attacco al Diritto allo Studio nelle Università del Sud e una violazione del principio delle pari opportunità.  La proposta è l'ennesimo attacco discriminante ai danni dei territori del Sud e dei suoi abitanti, riconducibile alla strategia della politica centralista nordista tesa all'ulteriore impoverimento ed infiacchimento delle giovani donne ed uomini del territorio, che studiano e vogliono continuare a farlo a “casa propria”.  La proposta non solo favorisce gli studenti del Centro-Nord, ma incentiverebbe ancora di più gli studenti dei nostri territori ad emigrare verso le università settentrionali.

Universitari in assemblea
Il Ministro Profumo in primis, ma anche i partiti tutti, che gli hanno consentito di avanzare una simile proposta, dimostrano che per loro i giovani dei nostri territori sono “carne da macello”. La proposta di diversificare i parametri per ottenere una borsa di studio non è altro che una riproposizione delle "gabbie salariali" nel mondo del lavoro.  E’ la proposta di far pagare la crisi economica in maniera discriminante dove chi paga è il colonizzato, chi non è rappresentato o, peggio ancora, lo è male, molto male, dai falsi meridionalisti che direttamente o indirettamente supportano lo sporco gioco.

Universitari di Napoli
La manovra di Profumo e “compari”  è un nuovo modo per giustificare la differenza di reddito su base territoriale partendo dagli studenti per poi arrivare ai lavoratori del Sud, che ricevono o devono accettare salari più bassi di chi svolge mansioni simili nel Centro-Nord.

I Meridionalisti Democratici – federalisti europei, sostengono completamente tutte le iniziative di lotta e di protesta che gli studenti universitari del Sud abbiano già intrapreso e/o che si stiano accingendo a fare, al fine di fermare l’infame progetto, che sarà discusso di nuovo il 21 febbraio 2013.

Nicola Olivieri - Meridionalisti Democratici-federalisti europei.

martedì 5 febbraio 2013

Meridionalisti Democratici: "Il voto meridionale e meridionalista"

Il sud è così grande che non ha bisogno
dei FALSI MERIDIONALISTI
alleati della Lega Nord
Il voto meridionale e meridionalista

Vi sono essenzialmente tre motivi primari che portano i “Meridionalisti Democratici” a non sostenere nessuna lista elettorale per le prossime elezioni politiche.
Il primo motivo è che nessuna lista elettorale è l’espressione del movimento meridionalista nel suo complesso. Tutte le liste in gara nei nostri territori non sono altro che delle appendici dei partiti nazionali italiani o sono delle accozzaglie di sigle accomunate solo dalla necessità di superare lo sbarramento minimo per essere eletti al Parlamento.

Il secondo motivo è che nessuno dei partiti nazionali propone uno straccio di programma per i nostri territori. Ormai le maggiori coalizioni di centrosinistra, di centro e di centrodestra non fanno altro che proporre frasi trite e ritrite che si basano sul nulla, sul vuoto totale, sulla vacuità di pensiero e di azione nei confronti dei nostri territori. In breve, le coalizioni nazionali sono venute a raccattare il voto dei meridionali per riconfermare un consenso basato sull’assistenzialismo, sul clientelismo, sul malaffare e sulla mala politica, confermando il ruolo subordinato che il Sud dovrà avere nei confronti del resto d’Italia, da vera colonia interna.

sabato 2 febbraio 2013

Aumentano in Italia, gli alunni con disabilità.

Nell'anno scolastico 2011-2012 sono stati circa 145 mila, suddivisi tra scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Rispetto all'anno precedente sono aumentati dello 0,1%, confermando la tendenza osservata negli ultimi dieci anni. È il mezzogiorno l'area del Paese con un numero maggiore di alunni disabili non autonomi. Lo rileva l'Istat in un report statistico pubblicato il 25 gennaio 2013.

AL SUD MENO AUTONOMI. Nelle scuole primarie il 19,8% degli alunni con disabilità non è autonomo in almeno una delle attività indagate (autonomia nel mangiare, nello spostarsi e nell'andare in bagno) e il 7,8% non lo è in tutte e tre le attività. Nelle scuole superiori di primo grado le stesse percentuali sono rispettivamente del 14,5% e del 5,4%. Nelle scuole primarie del Sud la situazione è peggiore, con il 25,2% degli alunni disabili non autonomi in almeno una delle attività indagate e il 9,6% quelli non autonomi in nessuna delle tre attività; lo stesso nelle secondarie (19,7% e 7,6%).